Cose da sapere se hai un dente fratturato

Dente fratturato: cosa bisogna sapere.

Se hai un dente fratturato vuol dire che hai subito un trauma dentale e che questo ha provocato la frattura. I traumi dentali sono la conseguenza di eventi accidentali, lievi o importanti, che colpiscono i denti e capitano di frequente, soprattutto in età infantile ed adolescenziale.

I traumi dentali sono molto comuni ma individuare una frattura dentale non è semplice: i sintomi sono variabili e spesso dall’esame esterno e dalle radiografie non se ne riesce a rilevare le tracce.

Sono molte le cause che possono provocare la frattura dei denti e tra queste le più comuni sono:

  • il digrignamento, pressione tra arcata superiore ed inferiore
  • le otturazioni, che possono indebolire il dente
  • masticare o mordere qualcosa di particolarmente duro
  • traumi al mento o alla mandibola
  • problemi gengivali dove vi sia stata perdita di osso

Traumi dentali e dente fratturato: tipologie e classificazioni

I traumi dentali vengono catalogati con diversi metodi ma una prima distinzione la si può fare in base alle aree colpite:

  • traumi dentali ai tessuti duri: smalto, cemento, dentina;
  • traumi dentali ai tessuti di sostegno dei denti: gengive, legamenti, porzioni ossee.

Iniziando quindi a distinguerli in queste macro categorie, possiamo entrare nel dettaglio e vedere come si dividono i vari tipi di trauma:

  • Traumi dentali senza danni evidenti
  • Traumi dentali con separazione della corona dalla radice.
  • Traumi dentali con spostamento degli elementi colpiti (lussazione).
  • Traumi dentali con avulsione (caduta di una parte del dente).

Gli altri metodi più comuni attraverso i quali si catalogano e classificano i traumi dentali sono la Scala di Ellis e la Classificazione di Andreasen, metodo più noto ed adottato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il primo metodo, il meno comune, è la Scala di Ellis che distingue i traumi dentali in base alle strutture colpite:

  • Prima classe – frattura dello smalto
  • Seconda classe – frattura dello smalto e della dentina
  • Terza classe – frattura con esposizione della polpa
  • Quarta classe – frattura con necrosi della polpa
  • Quinta classe – avulsione dentale
  • Sesta classe – frattura della radice del dente
  • Settima classe – lussazione, spostamento dell’elemento dentale
  • Ottava classe – frattura completa della corona dentale
  • Nona classe – trauma dei denti da latte

Il secondo metodo invece, quello più noto ed utilizzato dall’O.M.S., è la Classificazione di Andreasen, sistema di catalogazione dei traumi dentali che comprende:

  • Traumi dentali dei tessuti duri del dente;
  • Infrazioni coronali dello smalto: microfratture dello smalto;
  • Fratture coronali semplici: viene colpito solo lo smalto;
  • Fratture coronali non complicate: solo smalto e dentina senza esposizione pulpare;
  • Fratture coronali complicate: esposizione pulpare;
  • Fratture corono-radicolari: viene colpita sia la corona che la radice del dente;
  • Fratture radicolari: ad essere colpita è la radice del dente;
  • Traumi dentali ai tessuti di sostegno del dente;
  • Concussione e sublussazione: leggera mobilità del dente;
  • Lussazione intrusiva: il dente viene spinto nell’osso dal trauma fratturando i processi alveolari.
  • Lussazione estrusiva: fuoriuscita parziale dell’elemento dal suo alveolo.
  • Lussazioni laterali: simili alle lussazioni verticali con abbinamento anche uno spostamento laterale.
  • Exarticolazione o avulsione completa: il dente fuoriesce completamente dal suo alveolo.

Altra tipologia di traumi dentali sono quelli diretti, indiretti, della dentizione decidua e di quella definitiva. I traumi ai denti possono essere eventi generalmente accidentali dove l’urto interessa direttamente il o i denti oppure si verifica una lesione da contraccolpo (mento, mascella, zigomo, labbro).

A questo punto possiamo distinguerli anche per che parte colpiscono: infatti, i traumi dentali di piccola massa (dimensioni e peso specifico) ma con alta velocità d’impatto si traducono quasi sempre in fratture, viceversa una bassa velocità d’impatto ed una grande massa di solito causa lesioni ai tessuti di sostegno.

Discorso a parte sono poi i traumi dentali di elementi decidui o definitivi.

Quando un urto, un colpo o una caduta interessano i denti da latte il danno può causare problemi per una corretta futura formazione del dente. L’intervento, in particolare con un bambino, deve essere tempestivo e mirato, così da ridurre le possibili complicazioni. Ma la velocità di gestione del problema in caso di trauma dentale è sempre determinante, anche in età adulta. Più rapidamente si agisce maggiori sono le probabilità di salvare il dente.

Dente fratturato, cos’è e come si cura.

Tra i traumi dentali, la sindrome del dente fratturato è una delle condizioni più frequenti ed allo stesso più difficili da diagnosticare. I pazienti generalmente lamentano dolore acuto, spesso però senza riuscire a capire esattamente quale possa essere il dente colpito o la zona interessata, poichè un dente fratturato può apparire anche assolutamente intatto e trascurarlo può anche portare alla perdita del dente.

Tra i vari casi di frattura possiamo distinguere queste tipologie:

  • Frattura dentale parziale: il dente è incrinato in profondità;
  • Frattura dentale completa: una netta separazione tra due porzioni del dente.

Un dente fratturato viene gestito e curato ovviamente in modo specifico e diverso a seconda dei casi ma possiamo comunque identificare alcune delle strategie più comuni ed efficaci per curarlo attraverso:

  • l’applicazione di adesivi per ricostruire le scheggiature;
  • il rimodellamento cosmetico;
  • le faccette dentali;
  • la ricostruzione in ceramica o compositi;
  • la sostituzione completa del dente
  • l’utilizzo di corone protesiche.

Cosa fare in caso di dente fratturato?

Se hai un dente fratturato o in caso di trauma dentale, anche se hai il dubbio, contatta subito il tuo odontoiatra di fiducia. In questi casi, come già detto prima, il fattore tempo è molto importante, infatti, se si gestisce subito sul trauma, si potranno ottenere dei risultati decisamente migliori.

A seconda della tipologia di trauma dentale e conseguente frattura, però, è comunque importante sapere che diversamente dalle fratture ossee, la frattura di un dente è a volte difficile da curare e talvolta, purtroppo, non si riesce a farla guarire completamente.

Nel caso il trauma dentale sia la rottura o la perdita (avulsione dentale) di un dente bisogna distinguere tra denti da latte e denti decidui, infatti, nel caso di denti da latte, quasi certamente non lo si potrà rifissare, ma è importante seguire questi comportamenti sotto elencati per gestire la situazione e poter così agire nel modo migliore per curare il dente:

  • il dente o il pezzo di dente, se caduto fuori dalla bocca, non va toccato dal lato della radice ma tenuto sull’altro lato, dove c’è lo smalto, più bianco;
  • se si è sporcato per terra NON va SFREGATO per pulirlo, ma solo sciacquato brevemente sotto l’acqua;
  • per portarlo con te dal dentista puoi tenerlo in bocca (tra gli incisivi inferiori, anche se c’è sangue, e il labbro inferiore), oppure in un contenitore con della saliva o del latte o della soluzione fisiologica e portarlo immediatamente dal dentista;
  • vieni in studio anche senza appuntamento dopo averci chiamato tu o chi può farlo per te spiegando cosa è successo.

*Ricorda! Un dente fratturato che apparentemente non presenta alcun danno, richiede comunque attenzione e va tenuto sotto osservazione, perché può sempre essere oggetto di complicanze tardive.

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